La Fibromialgia, la malattia che “non esiste”

⚡Fibromialgia, per tanti non esiste ma chi ce l’ha sa bene che esiste. 🌳Di lei ne parlava già Ippocrate ma solo recentemente ha avuto un riconoscimento clinico scientifico che è aumentato negli ultimi anni; è chiamata anche la sindrome di Atlante ed è caratterizzata da profuso dolore ai muscoli che è cronico e la diagnosi non è sempre facile. 💥Una delle ipotesi è una iperattivazione dell’asse HPA (asse ipotalamo ipofisi surrene) che bloccherebbe le vie di controllo del dolore, questo porta ad avere un livello molto basso della nostra amica #serotonina o neurotrasmettitore della piacevolezza e ad un concomitante aumento delle percezione del dolore. Il dolore che sente chi ha la fribromialgia è un dolore costante che sfianca. 🎯Dal punto di vista funzionale le cause scatenanti potrebbero essere molte e sembrano coinvolgere stress cronico, autoimmunità, neurotossine ma alla base c’è una forte infiammazione in tutto il corpo ma anche a livello intestinale. 🧱Secondo l’approccio funzionale spesso è presente #disbiosiintestinale e #dannoossidativo e #sibo
🌲La #nutrizionefunzionale agisce alla radice del problema ad esempio usando l’#allicina dell’aglio che ha azione antimicrobica naturale, accanto all’uso di integratori e piante funzionali alla riparazione della #barrieraintestinale si va ad agire sullo #stiledivita sull’ #alimentazione quotidiana 🍒Il cibo diventa funzionale al corpo per diminuire lo stato infiammatorio e permettere al corpo di recuperare, sarà importante il sonno ed il relax, la funzionalità dell’#intestino, favorire la produzione di #serotonina🧘‍♀️Meditazione, camminate all’aria aperta in cui ci si espone alla luce del sole sono funzionali ad aumentare la produzione di serotonina, come fare cose piacevoli e rilassanti e l’approccio #mindfulness. Se vuoi saperne di più visita il mio sito www.educaenutri.it o scrivimi francesca.allieri@gmail.com #nutrizione #asti #alessandria #dieta

Il peso delle emozioni

Spesso emerge nei colloqui un blocco che si ritrova in moltissime persone che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento sia esso volto alla perdita di peso o al miglioramento dei sintomi di cui si soffre, raccolgo le storie di persone che si impegnano ad aderire ad un piano dietetico e non riescono a modificare il proprio stile di vita o di alimentazione. Eliminando i fattori clinico-metabolici che possono ostacolare il cammino ci sono tantissime zavorre interiori di cui le persone si fanno carico e che si ammassano sul corpo,ancorandolo ed impedendogli qualsiasi cambiamento.

Spesso è lo stress legato all’ambiente che circonda, spesso è il dialogo interno che impedisce di trovare o di usare le risorse esistenti e di agire cambiando, spesso le abitudini sono invischianti, comode e sicure e sono estremamente faticose da lasciare andare

Il lasciare andare spaventa, perché per quanto sia disfunzionale a quella condizione di “stare bene o di stare meglio” che si anela ciò che si conosce è qualcosa di confortevole, come un vecchia ciabatta, logora e sfatta che non ci piace ma che non riusciamo a buttare perché comoda, è una abitudine.

Proprio ieri, durante un colloquio una persona mi descritto questa zavorra, questo peso che la tiene ancorata alle abitudini che non le piacciono ma alle quali si sente legata; spesso accompagna queste abitudini un amico insidioso, il senso di colpa vissuto con frustrazione e senso di inefficacia perché “non sono stata/o abbastanza brava/o”

Lavorando sulle abitudini, sulle azioni che le guidano e sui processi che stanno alla base di esse si possono lasciare le valigie per terra, ci si può alleggerire per poter camminare spediti verso il cambiamento.

Lavorando sulla gestione dello stress e sulle strategie che coinvolgono il cibo che si usano per compensarlo si può imparare a lasciar andare, lasciar andare zavorra che frena il cambiamento lasciar andare abitudini che non portano dove si vorrebbe essere….

Una volta mi dissero per dimagrire fuori bisogna prima dimagrire dentro #cambiamento #dimagrimento #percorsidicambiamento #gestionedelpeso #lasciareandare #foodcoaching #nutritionalcoach #coachnutrizionale #nutrizione #cambiare #asti #alessandria #maipiùadieta #instagood #alimentazioneinequilibrio

Cosa mangiare durante il ciclo?

🌺Parliamo di ciclo noi consideriamo il ciclo il periodo di mestruazione cioè quando si ha l’emorragia merstruale, durante questo periodo l’endometrio, che si era inspessito durante la fase follicolare, si sfalda. Intanto nell’ovaio nuovi follicoli iniziano a maturare e nuovi ovociti cominciano ad accrescersi, solo il follicolo dominante arriverà a completa maturazione. ✨Durante il periodo mestruale è possibile sentirsi stanche, soprattutto se la perdita ematica è consistente, si può avere mal di testa e gonfiore per le prostaglandine infiammatorie che vengono rilasciate e ci possono essere crampi per la contrazione della muscolatura uterina.🥕Cosa può essere utile mangiare durante questi giorni? Se il flusso è abbondante è consigliabile mangiare proteine dalla carne, pesce e uova accompagnate da verdure ricche di ferro come radicchio, spinaci, indivia e cicoria.🧶Per i dolori mestruali mettiamo il tavola alimenti ricchi di magnesio come fagiolini, banana, cioccolato fondente, zucchine e pinoli; anche il tono dell’umore ne gioverà

🍚Evitiamo i cibi emmenagoghi che aumentano il flusso, come prezzemolo, fragole, barbabietola, melone, funghi, ananas o ricchi di vitamina K che fluidifica il sangue e aumenta il flusso come le verdure a foglia verde scuro o le verdure e la frutta ricche di vitamina C. 🍵Il mestruo secondo la medicina cinese e secondo le fasi lunari coincide con il rinnovamento, coincide con un periodo di grande creatività femminile, sono giorni in cui la donna deve riconoscere e accettare i ritmi del proprio corpo e rallentare e riposarsi se il corpo lo richiede (soprattutto nei giorni precedenti il ciclo), periodo in cui bisogna prepararsi anche a lasciare andare le cose superflue #ciclo #ciclomestruale #ciclofemminile #ormoni #equilibrioormonale #hormonalbalance #hormonalbalancing #mestrual #mestrualcycle #asti #nutrizionealfemminile #alessandria #equilibriofemminile #dieta #mestruo #alimentazione

Ovaio Multifollicolare & Alimentazione Al Femminile

Ovaio multifollicore cos’è? Una condizione abbastanza comune durante la pubertà, è fisiologico quanto aumenta il tempo tra un rilascio e l’altro di gonadotropine (sono una famigliola di ormoni FSH-ormone follicolo stimolante, LH-ormone luteinizzante, hCG-gonadotropina corionica il loro compito è stimolare le gonadi) durante la notte. Può dare un gran fastidio: ciclo irregolare e spotting intermestruale, brufoletti sparsi o acne, qualche dolore in più durante le mestruazioni o nel periodo che le precedono. Compare anche in donne in età fertile con amenorrea secondaria e concomitante calo ponderale che porta ad una diminuzione del rilascio di gonadotropine. Sono ovaie normali che funzionano bene ma che ricevono un segnale non corretto dall’asse ipofisi-ipotalamo, bisogna ridare la giusta ritmicità alla produzione e al rilascio di due ormoni l’LH (ormone luteinizzante) e l’FSH (ormone follicolostimolante) che intervengono in fasi diverse del ciclo femminile. L’ovaio multifollicolare è diverso da un ovaio policistico o micropolicistico perché nel multifollicolare le cisti sono piccole e distribuite in tutto l’ovaio. Un ciclo irregolare, assente o che si manifesta poche volte nell’arco di un lungo periodo sono campanelli d’allarme che indica un disequilibrio ormonale che può portare a questa condizione. Un’alimentazione funzionale al ripristino della ritmicità fisiologica del ciclo mestruale femminile aiuta le donne che presentano ovaio micropolicistico, la presenza oculata di grassi buoni che sostengano la produzione ormonale, la ciclizzazione dei semi, l’attenzione al ripristino di un sonno di qualità, la gestione dello stress (che alza il cortisolo e non aiuta la pulsatilità ormonale fisiologica) e il movimento sono al centro del percorso per le donne che presentano ovaio multifollicorale, tutte queste azioni possono essere estremamente utili anche in caso si segue una terapia personalizzata indicata dal ginecologo. Eat differently live differently

La Rosacea, cos’è davvero

Rosacea, mia nonna ne soffriva ma cos’è?

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E’ una patologia infiammatoria cronica che porta in evidenza sulla pelle del viso capillari sanguigni, a volte pustole, spesso dermatite.

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Viene anche chiamata malattia di Rembrandt perchè il grande pittore olandese ne soffriva come ne soffrono anche personaggi contemporanei celebri come Bill Clinton o Cameron Diaz.

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E’ una patologia che può condizionare nella vita sociale e personale, spesso non viene riconosciuta e quindi diagnosticata in ritardo.

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Si conosce poco sulle cause scatenanti ma si sa che alla base c’è l’infiammazione, si manifesta nella zona del viso tra guance e naso dove affiorano capillari arrossati che si dilatano se ci si espone al sole

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Si riconosce un disquilibrio del sistema immunitario che sostiene l’infiammazione e la presenza in sovra numero di un micro organismo il demodex folliculorum

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Anche dal punto di vista alimentare vi sono strategie per modulare l’attività del sistema immunitario e di conseguenza migliorare la rosacea e coadiuvare la terapia farmacologicaSe vuoi avere informazioni in più:

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scrivimi francesca.allieri@gmail.com

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347-7516408

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visita il mio sito ww.educaenutri.itEquilibri – Studio Psico-fisico

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Il peso delle parole dette ai bambini

Ho conosciuto una famiglia, una bella famiglia, arrivati a me per gestire meglio l’educazione, la alimentare e la gestione dei pasti della bambina e della famiglia stessa, abbiamo iniziato a lavorare insieme e piano piano sono stati inseriti dei cambiamenti sia dal punto di vista alimentare che dello stile di vita. Sto lavorando con i genitori senza dare una dieta alla bambina, non voglio che si senta in privazione, voglio che viva un rapporto sereno con il cibo per cui con me sono chiaccherate. Nel nostro ultimo colloquio emerge che si sono rivolti a me (non era mai emerso precedentemente) dopo la visita ortopedica per un problema di ginocchio valgo (che ho anche io tra l’altro esattamente come il mio papà), emerge che lo specialista in ortopedia ha detto senza mezzi termini che la bambina è obesa e DEVE assolutamente dimagrire, invitandoli a ritornare da lui solo quando sarà dimagrita. Da allora inizia la restrizione alimentare alla bambina a cui viene negato di tutto, il pediatra invita alla “pesata” una volta a settimana per valutare i progressi…davanti a questo racconto io sono rimasta agghiacciata. Io da bambina ero quella diversa che temeva la giornata del controllo pidocchi o del libretto rosso dove segnavano il peso, mi faceva sentire diversa, non abbastanza. Non si comunica in questa maniera ai bambini, l’obesità infantile è in crescita ed è un problema ma non si agisce colpevolizzando il bambino o facendolo sentire diverso dagli altri, non gli si insegna che il suo valore, il suo successo è legato al numero indicato dalla bilancia perché si rischia di innescare un circolo di pensieri che possono portare alle sviluppo di un bel disturbo del comportamento alimentare. L’età di insorgenza dei disturbi alimentari si è notevolmente abbassata, ad oggi possono manifestarsi verso i 9-10 anni, per disturbi alimentari intendo si quelli da restrizione alimentare sia quelli da iperalimentazione. Invece si lavora sulle abitudini familiari, sullo stile di vita, sul movimento, sull’educazione alimentare i bambini sono il futuro meritano che li si educhi non che li si etichetti.